Carta: I tedeschi e lo spazio storico-geografico europeo

La colonizzazione tedesca delle terre orientali iniziò in epoche remote. I tedeschi, dal medioevo fino alla tragedia delle guerre mondiali, arrivarono a insediarsi in vaste aree dell’Europa centrale e orientale

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I tedeschi e lo spazio storico-geografico europeo
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La presenza di gruppi di popolazione tedesca sparsi nell’Europa centrale e orientale ha origini molto antiche.

La Ostsiedlung tedesca, la colonizzazione delle terre orientali, si riferisce all’espansione della cultura e della presenza fisica degli insediamenti tedeschi in vaste regioni dell’Europa nordorientale, centrale e orientale. Il territorio interessato da questa espansione si estendeva dagli odierni Stati baltici alla parte settentrionale della penisola balcanica.

Dal XIII secolo, un importante ruolo fu svolto dai cavalieri dell’Ordine teutonico e dalle città della Lega Anseatica, che espansero i confini del mondo germanico, diffondendo la cultura tedesca e favorendo lo sviluppo economico di regioni fino ad allora selvagge.

Tra il XVIII e il XIX secolo, numerosi coloni tedeschi si spostarono, spesso su invito dei regnanti locali, in luoghi sempre più lontani dalla madrepatria.

La Russia, su iniziativa di Caterina la Grande, principessa tedesca della casa Anhalt-Zerbst, invitò i coloni tedeschi a insediarsi sulle rive del Mar Nero, nel Caucaso e sulle sponde del Volga, nei pressi della città di Saratov. La presenza di tedeschi in Russia fu notevole, superando all’inizio del XX secolo il milione di abitanti.

I regnanti asburgici favorirono le migrazioni di abitanti di etnia tedesca verso i territori danubiani, già sede di antiche comunità tedesche, e nella Galizia austriaca.

Con l’avvento dell’epoca dei nazionalismi, iniziarono nuovi movimenti di popolazione. Berlino e Vienna cercarono di rafforzare la presenza dei tedeschi etnici in alcune aree sensibili dei loro imperi, mentre in Russia iniziarono i primi ricollocamenti forzati.

La catastrofe delle due guerre mondiali e la sconfitta totale della Germania hanno ridefinito il profilo etnico dell’Europa orientale e balcanica. Milioni di tedeschi sono stati uccisi e deportati, ponendo fine a delle comunità vecchie di quasi mille anni.

Negli anni ’60, i tedeschi di origine russa iniziarono a emigrare lentamente verso la Germania, principalmente nella repubblica federale, ma alcune famiglie trovarono una nuova casa anche nella DDR. Questo flusso migratorio aumentò notevolmente negli anni ’80.

Con il crollo dell’Unione Sovietica, la migrazione volontaria dei tedeschi russi aumentò vertiginosamente. Dal 1980, oltre 2,3 milioni di persone sono emigrate in Germania. I residenti e gli ultimi emigranti arrivati dopo la dissoluzione dell’URSS sono oggi generalmente ben integrati, ma hanno dovuto affrontare non poche difficoltà dovute ai pregiudizi e alle barriere linguistiche.

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