Aspides: navigando tra le crisi nel mar Rosso

La crisi scoppiata nel mar Rosso in seguito agli attacchi portati avanti dai miliziani Huothi ai mercantili in transito ha portato a una grave flessione del transito commerciale attraverso Suez. È necessario mettere in campo soluzioni che ripristino al più presto la piena navigabilità attraverso il mar Rosso. In questo contesto si colloca la missione Aspides approvata dall’Unione europea

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La crisi scoppiata nel mar Rosso in seguito agli attacchi portati avanti dai miliziani Huothi ai mercantili in transito ha portato a una grave flessione del transito commerciale attraverso Suez. È necessario mettere in campo soluzioni che ripristino al più presto la piena navigabilità attraverso il mar Rosso. In questo contesto si colloca la missione Aspides approvata dall’Unione europea. 

La tensione aumenta

A partire dal 7 ottobre del 2023, data dell’attacco di Hamas sul territorio israeliano, la tensione in Medio-Oriente è salita esponenzialmente. In seguito all’ingresso in armi di Israele nei territori della striscia di Gaza le milizie yemenite degli Huothi hanno portato avanti diversi attacchi contro Israele, e contro il traffico mercantile “occidentale” attraverso il mar Rosso. I miliziani Huothi, noti come Partigiani di Dio, forti dell’appoggio iraniano, controllano vaste aree del territorio yemenita, compresa la capitale San’a. In un conflitto iniziato nel 2014 i miliziani hanno costretto l’esercito del governo internazionalmente riconosciuto, supportato dall’Arabia Saudita, ad abbandonare aree di importanza strategica sulle coste del mar Rosso e a ripiegare sulla città di Aden. Lo scontro saudita-iraniano per guadagnare influenza sulle acque del golfo Persico e del mar Rosso sta colpendo i flussi del commercio internazionale.  

Fregata Hessen Aspides
Fregata Hessen della Marina militare tedesca

La risposta anglo-americana

In risposta alla minaccia dei traffici attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb, porta d’ingresso del mar Rosso, una coalizione guidata dagli Stati Uniti ha lanciato l’operazione Prosperity Guardian con lo scopo di salvaguardare la libertà di navigazione nell’area. Con lo scopo di ridurre la capacità offensiva dei miliziani Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato attacchi congiunti contro postazioni di terra in territorio yemenita1. Nonostante l’accresciuta presenza navale e i bombardamenti a postazioni lanciamissili e “lanciadroni” la capacità degli Houthi di minacciare i mercantili non è diminuita.  

La risposta europea

Il 19 febbraio 2024 l’Unione europea ha dato il via alla missione Aspides2, quattro mesi dopo l’inizio degli attacchi ai mercantili nel mar Rosso. Il comando della missione è stato affidato al commodoro Vasileios Gryparis che coordinerà le azioni dalla base di Larissa in Grecia. Il comando operativo verrà gestito dal contrammiraglio Stefano Costantino dalla plancia di comando del cacciatorpediniere Caio Duilio3. Insieme al cacciatorpediniere della marina militare italiana sono schierate alcune unità navali più piccole come la fregata tedesca Hessen e la fregata greca Hydra. La missione Aspides inoltre si coordinerà con la preesistente missione antipirateria Atalanta4. Il dispiegamento di unità navali avanzate nel mar Rosso ha prodotto una riduzione nella pericolosità degli attacchi portati avanti tramite droni.  

I difetti di aspides

Nonostante possa sembrare una missione di alto profilo Aspides ricopre un ruolo prettamente difensivo, come si può immediatamente desumere dal nome che nel greco antico significava “scudi”. Lo scopo dell’operazione è di difendere la sicurezza della navigazione nel mar Rosso contrastando gli attacchi che vengono lanciati da terra, dal mare e dall’aria senza scagliare contrattacchi. A pochi giorni dallo schieramento il cacciatorpediniere Caio Duilio ha già abbattuto alcuni droni a testimonianza dell’efficacia degli armamenti schierati. Tuttavia, parliamo di sistemi d’arma che hanno un costo operativo enormemente maggiore rispetto a quello delle minacce che sono chiamati a contrastare quindi c’è un rischio effettivo di incappare in un calo dell’efficacia operativa della missione Aspides nel medio e lungo termine. 

Possibili soluzioni arabo-iraniane

Per mettere in atto una soluzione di lungo termine sono sostanzialmente percorribili due strade: una porta a uno scenario bellico con un intervento diretto sul suolo yemenita, con lo scopo di restituire al governo internazionalmente riconosciuto il pieno controllo su tutto il territorio del Paese, mentre l’altra prevede un’azione diplomatica diretta in Iran. In un periodo di crescente tensione nello scenario mediorientale, con l’offensiva israeliana che continua a imperversare nella striscia di Gaza, un attacco diretto al territorio yemenita porterebbe a un’ulteriore destabilizzazione con risvolti pressoché imprevedibili. La lotta per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti dissuaderà in ogni caso il governo americano dal prendere in considerazione un’azione su vasta scala contro i miliziani Houthi nel breve termine. Nonostante gli attacchi aerei già effettuati con il supporto britannico contro postazioni dei miliziani è da escludere un attacco su larga scala con l’utilizzo di forze di terra. Il disastro afgano è ancora vivido nella memoria dell’opinione pubblica che mal sopporterebbe una nuova avventura in Medio-Oriente. Per quanto riguarda l’operazione diplomatica, vista l’impossibilità di trattare con i miliziani Houthi dottrinariamente antiamericani e antisraeliani, la soluzione va ricercata con la Repubblica Islamica dell’Iran. Anche in questo caso le difficoltà sono notevoli, vista la nota caparbietà degli iraniani nel resistere a minacce e sanzioni che priva l’azione diplomatica di leve coercitive. Sembra tuttavia irrealistica anche la ricerca di una mediazione tra i governi di Riyad e Teheran, i principali attori sullo scenario che comprende le acque tra il golfo Persico e il mar Rosso.

fregata hydra aspides
Fregata Hydra della Marina militare greca

Israele

Una terza via potrebbe essere la ricerca di una soluzione che porti a un cessate il fuoco nel conflitto che sta devastando la Striscia di Gaza nel minor tempo possibile. Ma anche qui l’azione diplomatica deve districarsi nel ginepraio generato dal rifiuto del governo Netanyahu di ascoltare gli appelli umanitari. La reazione israeliana all’attacco subito il 7 ottobre del 2023 si sta dimostrando eccessivamente asimmetrica e sta avendo un effetto destabilizzante su tutta la regione mediorientale. La situazione del governo israeliano, che sta affrontando fortissime pressioni sia sul fronte interno che esterno oltre l’operazione militare portata avanti nei territori palestinesi, potrebbe portare nel breve-medio termine a un congelamento del conflitto.  

E’ necessario garantire la sicurezza

Per i Paesi europei è vitale il ripristino della piena navigabilità delle acque del mar Rosso, anche in chiave di approvvigionamento energetico. Le rotte che passano attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb sono di assoluta importanza per le economie del Mediterraneo, come quella italiana, che hanno bisogno di un sicuro accesso agli oceani. Garantire i flussi di esportazioni e approvvigionamenti diventa ancora più importante in un contesto di crescente competizione a livello globale. Per questo motivo sarà necessario integrare la missione Aspides con un’incisiva azione diplomatica.

Il conflitto in Ucraina e quello in medioriente sono le faglie attive sulle quali sta ruotando il riequilibrio delle potenze a livello globale. L’Unione europea e, soprattutto, gli stati che la compongono devono dotarsi degli strumenti per poter reagire meglio e più prontamente a rivolgimenti di questo tipo, che potrebbero aumentare in vista di un potenziale esacerbarsi della competizione sino-americana.

  1. US and UK launch missile strikes against Houthi targets in Yemen | Houthis | The Guardian ↩︎
  2. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202400632  ↩︎
  3. https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2024/02/19/security-and-freedom-of-navigation-in-the-red-sea-council-launches-new-eu-defensive-operation/pdf ↩︎
  4. Ivi. ↩︎

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