Dalla terra alla città: cinema, politica e censura nella Cina del XXI secolo

Intervista a Wang Xiaoshuai: il regista di Wo-Tu, above the dust riflette su come la modernizzazione e la censura stiano cambiando la Cina, tra città emergenti e campagne che lottano per sopravvivere

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Il cinema ha la straordinaria capacità di esporre le contraddizioni di una società. Wang Xiaoshuai, rinomato regista cinese, è maestro in questo, e il suo ultimo lavoro Wo-Tu, above the dust ne è un esempio eloquente. Ambientato in un villaggio rurale della Cina, il film utilizza la storia di un giovane ragazzo, Wo Tu, e la sua ossessione per una pistola ad acqua come veicolo per esplorare i vasti cambiamenti sociali e culturali portati dalla modernizzazione forzata del Paese.

Above the dust non è solo un racconto sulla perdita dell’innocenza infantile, ma anche una riflessione profonda sulla riforma agraria, il dislocamento delle comunità rurali e la graduale erosione delle loro tradizioni e della loro identità culturale. Wang intreccia elementi di realismo magico con sequenze oniriche che attraversano diverse epoche storiche, evidenziando il trauma causato dal “Grande balzo in avanti[1]” degli anni Cinquanta e la successiva devastazione economica e sociale. In queste sequenze, il contrasto tra un passato prospero e un presente desolato si manifesta come una “grande menzogna”, una narrativa ufficiale che promette progresso e grandezza nazionale ma che spesso ignora le realtà locali e personali.

Ciò che rende questo film particolarmente audace è la scelta di Wang di mostrarlo al Festival di Berlino senza ottenere tutte le necessarie approvazioni governative, esponendosi a rischi significativi a causa della censura cinese. Questo atto coraggioso sottolinea le continue sfide che i registi cinesi affrontano nel cercare di esprimere liberamente le loro visioni artistiche in un contesto politico restrittivo. Wang ha dichiarato che il film rappresenta la realtà della Cina, la sua storia e la sua vita, riflettendo un impegno a raccontare storie autentiche nonostante la pressione delle autorità.

La nostra intervista al regista si concentra su come Wo-Tu, above the dust affronti le grandi questioni geopolitiche e sociali della Cina contemporanea. Wang Xiaoshuai viene invitato a discutere non solo del suo processo creativo, ma anche delle implicazioni più ampie delle sue opere nella geopolitica culturale e sociale della Cina.

Wang Xiaoshuai.

1. La Cina rurale e l’identità nazionale

Wo-Tu, above the dust ritrae la trasformazione di un villaggio rurale in Cina e la perdita delle sue tradizioni sotto la spinta della modernizzazione. Come vede l’impatto di queste trasformazioni sull’identità nazionale cinese? Quali potrebbero essere le conseguenze geopolitiche di questa erosione culturale per la coesione sociale del Paese?

Credo che la Cina si sia sempre vista come una società agricola che ora sta cercando di diventare una moderna società industriale. Tuttavia, questa rapida transizione ha fatto sì che il Paese passasse da una società di tipo rurale a una urbana senza gestire adeguatamente il collegamento tra tradizione e modernità. I 30 anni di riforme e apertura della Cina si sono concentrati pesantemente sulla modernizzazione e l’urbanizzazione, ma senza una preparazione sufficiente o la cautela necessaria per affrontare i cambiamenti della società rurale. Di conseguenza, le aree rurali, e con questo intendo le terre coltivate, i precetti dell’agricoltura tradizionale e una grande parte della popolazione contadina hanno subito loro malgrado una dinamica di abbandono. Vedo questo fenomeno come un risultato spiacevole e indesiderabile dello sviluppo delle città moderne.

In termini di consapevolezza nazionale, la Cina è ancora in transizione da una società agricola a una moderna, ma non ha ancora completato questa trasformazione. Allo stesso tempo, ha abbandonato gran parte della sua popolazione rurale, lasciando oltre l’80% degli agricoltori senza un chiaro senso di appartenenza o identità. Questo pone la Cina in un dilemma di sviluppo.

L’incompletezza di questo sviluppo ha eroso la fiducia nelle tradizioni contadine e ha lasciato i residenti rurali senza un posto nella moderna vita urbana. Di conseguenza, non c’è solo una mancanza di coesione sociale, ma anche un suo declino. Il sistema di registrazione familiare cinese (hukou) ha diviso a lungo i residenti urbani da quelli delle campagne. Molti abitanti rurali che si trasferiscono nelle città svolgono lavori di basso livello nel settore edilizio, senza ottenere la piena cittadinanza. Pertanto, credo che lo sviluppo urbanistico della Cina generi uno stato di profonda divisione sociale.

2. La narrativa ufficiale e la realtà locale

Il film esplora la dissonanza tra le promesse di modernizzazione e la realtà delle comunità rurali. Crede che questa discordanza influisca sulla percezione interna ed esterna della Cina? Pensa che il cinema possa sfidare efficacemente la narrativa ufficiale del governo e offrire una visione più realistica delle sfide sociali?

Credo che le ultime decadi di urbanizzazione in Cina abbiano presentato al mondo esterno, in particolare all’Occidente, un’immagine di rapido sviluppo. Superficialmente, la Cina sembra essere sottoposta a un processo di intensa modernizzazione ed urbanizzazione. Tuttavia, questa è solo una parte della realtà del Paese. Grandi aree di terreni agricoli e popolazioni rurali sono state abbandonate e neglette in questo processo, una realtà che gli stranieri non possono vedere facilmente. Solo immergendosi nella vera Cina si possono comprendere i problemi lasciati insoluti o creati durante questa rapida modernizzazione.

Ho realizzato questo film per affrontare lo iato tra l’apparente modernizzazione e la realtà della terra e della ruralità tradizionale. Questo iato, questa rottura, riflette i problemi lasciati dal rapido sviluppo del Paese, e il film è un tentativo di riflettere e riassumere questi problemi.

Credo inoltre che lo sforzo di modernizzare o di rincorrere rapidamente le società industrializzate occidentali partendo dalle radici agricole della Cina si sia concentrato troppo sui cambiamenti superficiali. È mancata la cautela nel migliorare gradualmente e proteggere la cultura tradizionale cinese e la società agricola. Di conseguenza, mentre Zhōngguó (termine cinese afferente al gigante asiatico, letteralmente “Paese centrale”, ndr) sembra moderna e prospera in superficie, la trasformazione interna della sua società agricola non è stata pienamente realizzata. Molti residenti rurali e agricoltori non hanno beneficiato del processo di modernizzazione: si sono e sono stati sacrificati per lo sviluppo urbano, perdendo i valori tradizionali che una volta detenevano.

3. Geopolitica interna: disuguaglianze regionali

La riforma agraria e la rapida urbanizzazione hanno creato profonde disuguaglianze tra aree urbane e rurali. Come influenzano queste disuguaglianze la stabilità interna della Cina e quali sono le implicazioni geopolitiche di queste differenze regionali per il futuro del Paese? Questo processo di distacco tra comunità rurali e città lanciate sulla strada della modernità ha già prodotto in Paesi come gli Stati Uniti un trauma sociale che sta alimentando la divisione politica e culturale americana. Teme che un fenomeno simile possa replicarsi anche in Cina? Che le campagne possano finire per essere schiacciate e tagliate fuori dalla società cinese urbanizzata, alimentando l’instabilità sociale?

In primo luogo, confrontare la Cina e gli Stati Uniti non è fattibile poiché i loro percorsi di sviluppo e contesti sociali sono completamente diversi. Mi concentrerò quindi sulla Cina.

Dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, l’ex Impero Celeste ha smantellato il tradizionale sistema della aristocrazia (gentry) rurale che una volta governava le comunità locali. Proprio come nel mio film, la classe dei proprietari terrieri è stata eliminata e la società rurale ha perso i suoi legami comunitari tradizionali, che le davano struttura. Questo è il cambiamento più decisivo portato dalla riforma agraria. Storicamente, la società agricola cinese si affidava ai clan e all’aristocrazia terriera per gestire le questioni rurali. Questo sistema di autoregolamentazione è stato distrutto durante la riforma agraria, lasciando la società contadina frammentata e atomizzata.

Senza la struttura tradizionale, risolvere i problemi del mondo rurale è diventato difficile, poiché il governo ha assunto tutte le responsabilità. Questo ha creato una rottura tra lo Stato e le comunità locali. Con la modernizzazione che allontana le persone dalle aree rurali, il divario tra la società urbana e quella rurale si è approfondito, divario che vedo come un problema importante oggi nel mio Paese.

Inoltre. come già ho evidenziato, dal 1949 il sistema di registrazione familiare (hukou) ha creato una forte divisione tra le popolazioni urbane e rurali. Nonostante le riforme che hanno permesso la mobilità della popolazione per lo sviluppo urbano, il divario città-campagne rimane forte. Questa tensione interna ha causato gravi conflitti tra i due gruppi sociali.

Credo che le contraddizioni sociali della Cina siano ampiamente rappresentate dal conflitto tra le aree rurali e quelle urbane. Con i migranti rurali che affluiscono nelle città, le tensioni di classe e le disuguaglianze in ricchezza e status sociale sono diventate importanti questioni che la Cina deve affrontare oggi.

Wo-Tu, il fantasma del nonno e la pistola ad acqua.

4. Il ruolo del cinema nella geopolitica culturale

Dopo aver affrontato la censura con Wo-Tu, above the dust, come vede il ruolo del cinema cinese nel plasmare l’immagine della Cina a livello globale? Crede che film come il suo possano influenzare la geopolitica culturale e contribuire a una comprensione più sfumata delle sfide interne della Cina?

Finora, credo che Wo-Tu, above the dust non possa realisticamente far comprendere appieno agli spettatori occidentali lo sviluppo sociale della Cina, il divario tra tradizione e modernità o la frattura tra aree urbane e rurali. È difficile farlo con un solo film. Quando è stato proiettato nei festival cinematografici occidentali, poche persone hanno compreso il suo background, poiché la storia delle riforme agrarie rurali in Cina è sconosciuta. La maggior parte degli occidentali sa di più sulla Rivoluzione Culturale, ma credo che questa sia legata alle riforme agrarie precedenti, che ebbero luogo negli anni Cinquanta.

A quel tempo, grandi quantità di terreni privati furono collettivizzati, il che alla fine portò alla Rivoluzione Culturale e alla realtà attuale, dove la proprietà privata non esiste: tutto è collettivizzato. Tuttavia, il pubblico occidentale sa poco, a mio avviso, di questa precedente riforma agraria rappresentata nel mio film.

Non mi aspetto certo che il film cambi la comprensione di tutti in merito alla Storia o al processo di modernizzazione di Zhōngguó, ma ho ritenuto necessario documentare questo aspetto della parabola cinese. In futuro, coloro che studieranno la trasformazione della Cina negli ultimi 70 anni potrebbero usare il film come riferimento. Tuttavia, si tratta solo della mia personale interpretazione di quella storia e non credo che cambierà la situazione attuale.

Dato che questo periodo storico non viene discusso in Cina ed è anzi persino vietato parlarne, il film non può essere proiettato lì. Nel breve termine, esso non cambierà la comprensione degli spettatori occidentali in merito alla storia o alla realtà del mio Paese, né, tantomeno, influenzerà il pubblico cinese. Quest’ ultimo aspetto riflette una più ampia disconnessione mentale e culturale in merito alla parabola della Repubblica Popolare. Spero che il mio lavoro, in futuro, possa servire come risorsa per comprendere questa parte del nostro passato.

5. La “grande menzogna” e la modernizzazione forzata

Nel film, la “grande menzogna” della modernizzazione appare come una promessa che non può essere mantenuta. Come crede che questa narrativa ufficiale influenzi la stabilità sociale e politica della Cina? Pensa che ci sia spazio per una maggiore apertura e trasparenza nelle politiche governative?

Credo che l’inseguimento della modernizzazione da parte della Cina sia un obiettivo positivo e non vedo il processo stesso come un inganno. Tuttavia, raggiungere una reale e compiuta modernizzazione è una sfida. Se il sistema e il quadro politico in Cina, dove le persone non possiedono proprietà private e non sono considerate cittadini a pieno titolo, si concentrano solo sulla modernizzazione dello Stato piuttosto che sul beneficio reale delle persone, se questa e la situazione, ritengo che sia necessaria una seria riflessione.

Uno dei problemi principali cinesi è la mancanza di trasparenza e apertura nella governance e nelle politiche in generale. L’opacità del sistema politico porta ad un assetto secondo il quale i cambiamenti sociali e la modernizzazione sono guidati dalle azioni del governo, piuttosto che dal miglioramento ricercato dal popolo. Questo approccio dall’alto verso il basso contraddice lo sviluppo naturale della società. I cambiamenti dovrebbero essere guidati dal popolo, non imposti dall’alto.

Ridurre il ruolo amministrativo del governo e aumentare l’autonomia individuale – abbracciando il concetto di “governo piccolo, grande società”- è cruciale. Ciò richiede cambiamenti fondamentali nel sistema politico e sociale, restituendo potere e proprietà agli individui. Solo allora sia le aree rurali che urbane potranno svilupparsi in modo equilibrato.

Se al contrario il governo dovesse continuare a emanare politiche dal proprio punto di vista, non necessariamente ciò porterà a progressi tangibili. Invece di più politiche, il governo dovrebbe restituire diritti e proprietà alle persone, elementi essenziali per un vero sviluppo.

6. Censura e libertà di espressione

Ha mostrato il suo film al Festival di Berlino nel 2024, senza l’approvazione del governo cinese, affrontando notevoli difficoltà. Come influisce la censura sul suo processo creativo e sulla capacità del cinema di riflettere la realtà sociale in Cina? Crede che in futuro ci sarà un allentamento delle restrizioni sulla libertà di espressione?

Da una prospettiva artistica e filmica, la censura è un grande ostacolo allo sviluppo del cinema cinese. La libertà è essenziale per qualsiasi forma d’arte, incluso il cinema. Gli artisti hanno bisogno della libertà di esprimere pienamente la propria creatività e riflettere onestamente le realtà sociali e i cambiamenti storici. Senza questa libertà, il loro lavoro diventa superficiale e inautentico.

Perché il cinema cinese possa davvero svilupparsi, i cineasti devono avere una vera libertà creativa e il coraggio di affrontare le realtà e la storia della Cina. Senza tale libertà, il cinema cinese rimarrà superficialmente prospero, ma privo di vera vitalità.

Il sistema culturale sinico affronta due problemi principali: un approccio dall’alto verso il basso che detta i contenuti creativi per allinearsi alle politiche nazionali e la necessità per i creatori indipendenti di riflettere nel proprio lavoro le loro opinioni sulla società e la storia. Questi conflitti sono difficili da conciliare.

Credo che gli artisti – sia nel cinema che nella letteratura, pittura o musica – debbano avere la libertà di creare. Consentire loro di documentare la realtà e la storia con la loro creatività è cruciale. Questa libertà avrebbe un impatto assai significativo sulla cultura, la storia e la società della nazione nel lungo termine. Gli artisti dovrebbero lottare per la loro libertà creativa e la loro indipendenza per fornire una prospettiva unica sulla vita, la società, la storia e la politica.

7. Il contrasto tra passato e presente

Il film utilizza transizioni tra passato e presente per mostrare i cambiamenti drammatici subiti dalle comunità rurali in Cina, specialmente durante il “Grande balzo in avanti”. Come crede che questi traumi storici continuino a influenzare la Cina contemporanea, e quali sono le implicazioni per la politica interna ed estera della nazione?

Wo-Tu, above the dust è ambientato nella Cina contemporanea, ma riflette sul passato, in particolare sulle riforme agrarie degli anni Cinquanta. Il film illustra come la società odierna sia profondamente legata al suo passato. Lo Stato attuale non è sorto isolatamente, ma si è evoluto dagli eventi storici, a partire dalle riforme agrarie.

Quando la Cina è passata dalla proprietà privata alla proprietà collettiva, inclusi i trasferimenti di fabbriche e capitale confiscate al ceto industriale, la proprietà privata è scomparsa e la proprietà pubblica ha preso il suo posto. Questo cambiamento ha portato a una mancanza di investimenti personali e alla frammentazione sociale.

Come ha notato Hayek[2], senza la protezione dei diritti di proprietà privata, la società affronta un cammino verso la servitù. Questa perdita e i successivi cambiamenti nella proprietà sono collegati a eventi come la Rivoluzione Culturale. Anche i cambiamenti nei sistemi valoriali hanno plasmato la situazione attuale.

Wo-Tu mira a mostrare come gli eventi degli anni Cinquanta continuino ad influenzare la Cina moderna. Il film contrappone i grattacieli delle città moderne con i valori tradizionali in rovina dietro di loro, suggerendo che costruire una società senza una solida base tradizionale è come costruire sulle sabbie mobili: è destinata a crollare.

8. Il destino delle comunità rurali

In Wo-Tu, above the dust, il villaggio che fa da sfondo alla vita del giovane protagonista rappresenta la resistenza alla scomparsa delle comunità rurali in Cina. Guardando al futuro, quale crede sia il destino dei distretti rurali cinesi? Riusciranno a mantenere una loro identità distintiva o saranno completamente assorbiti dalle dinamiche di inurbamento collettivo descritte nella sua opera?

Non posso prevedere il futuro delle aree rurali cinesi con certezza, ma attualmente sono pessimista. A meno che la Cina non riconosca l’importanza delle aree rurali e del loro rapporto con l’agricoltura tradizionale, e non apporti cambiamenti fondamentali, la situazione rimarrà grave. Le politiche attuali semplificano eccessivamente il divario tra aree rurali e urbane, contribuendo a una visione negativa del ruralismo.

Alcune politiche mirano a promuovere lo sviluppo rurale poiché le popolazioni che abitano le aree rurali rappresentano una parte significativa del totale. Tuttavia, affrontare le questioni rurali implica problemi strutturali complessi, come garantire che le popolazioni rurali abbiano la stessa dignità, sicurezza e protezione ambientale dei residenti urbani. Questo implica il dover considerare il contesto politico e normativo della Cina, su cui non posso fare previsioni.

Attraverso questo film, evidenzio come le aree rurali siano oggi gravemente trascurate. Nel corso dei miei sopralluoghi mi sono imbattuto in interi villaggi una volta abitati da centinaia di persone, ora abbandonati, con solo pochi anziani e bambini rimasti. Gli sforzi per riconsiderare le aree rurali necessitano di ben più che cambiamenti a livello di politiche; richiedono di restituire la libertà creativa, i diritti di proprietà, la libertà personale e la dignità agli individui, per uno sviluppo sociale equilibrato.

Wo-Tu, sua madre, un’amico e un’antica moneta.

9. Implicazioni internazionali delle politiche rurali

La riforma agraria e l’abbandono delle terre in Cina riflettono sfide globali legate alla sostenibilità agricola e alla sicurezza alimentare. Crede che le politiche rurali cinesi possano avere implicazioni internazionali, specialmente nel contesto della “Nuova via della seta”? Quali potrebbero essere le conseguenze per i Paesi che adottano modelli di sviluppo influenzati dalla Cina?

Come progetto di sviluppo nato in Cina, l’impatto della Belt and Road Initiative (BRI) sugli altri Paesi dipende da come questi ultimi scelgono di interagire con essa. Lo scambio internazionale e l’apertura sono fondamentali, proprio come le riforme e l’apertura della Cina, durate decenni, hanno trasformato significativamente il Paese. Tuttavia, non posso valutare come dovrebbero cooperare gli altri Paesi con la BRI. Ciò che sembra più importante è che la Cina si concentri nel risolvere i propri problemi. La Cina affronta ancora sfide, come bilanciare l’urbanizzazione con le aree rurali tradizionali e coordinare le popolazioni urbane e rurali. Questi problemi interni devono essere affrontati affinché la Cina possa svilupparsi efficacemente.

Piuttosto che valutare la BRI, penso sia più utile che la Cina rifletta su come affrontare i propri problemi. Solo risolvendo i suoi problemi interni, la Cina potrà contribuire a uno sviluppo globale più armonioso.

10. Il ruolo del cinema come strumento di cambiamento

Nonostante la pressione e la censura, lei continua a fare film che esplorano temi sociali delicati. Come vede il potenziale del cinema come strumento di cambiamento sociale e politico in Cina e a livello globale? Pensa che i suoi film possano contribuire a un dialogo più aperto su temi come la riforma agraria e le disuguaglianze sociali?

Ho sempre creduto che il cinema sia un’industria e una forma di intrattenimento, e va bene così. Tuttavia, il cinema ha anche un ruolo unico e potente nel documentare e riflettere la società. Oltre all’intrattenimento, il cinema porta con sé una missione più alta: preservare e trasmettere aspetti sociali, storici e culturali. Quindi vedo il cinema in due parti: il suo valore di intrattenimento e la sua funzione sociale.

Le funzioni sociali e politiche del cinema non possono essere risolte da uno o due film. È una questione più ampia che riguarda la forma artistica complessiva di una nazione. Inoltre, il cinema implica innovazione artistica ed esplorazione, che sono anch’esse importanti. Il mio lavoro è solo una piccola parte di questo ambito più vasto. Attraverso i miei film, cerco di contribuire un po’ alla comprensione della storia e della realtà attuale della Cina.

Tuttavia, se questo rappresenti il cinema cinese nel suo insieme non sta a me giudicarlo. Dal mio primo film fino ad oggi, ho sempre creduto che la creazione cinematografica debba appartenere ai creatori stessi: registi, sceneggiatori, attori. Deve essere libera e senza restrizioni. Un’arte limitata non potrà mai raggiungere il suo pieno potenziale.

La creazione cinematografica, come qualsiasi altra forma d’arte, non dovrebbe essere censurata. In Cina, la creazione cinematografica affronta la censura, contro la quale abbiamo lottato per molti anni. Spero che la censura venga eliminata, restituendo libertà ai cineasti. L’arte riflette i pensieri interiori del creatore, e censurare questi pensieri è impraticabile, poiché nessuno può sostituire i pensieri o le esperienze di un altro. Proprio come nessuno può sostituire il respiro o la morte di un’altra persona, così anche l’arte deve essere libera.


[1] https://it.insideover.com/schede/storia/la-storia-del-grande-balzo-e-dellutopia-comunista-di-mao.html

[2] https://www.treccani.it/enciclopedia/friedrich-august-von-hayek/

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